Il trattamento EMDR nel trauma (una teoria dell'inconscio?)

21.10.2017

L'EMDR di Francine Shapiro è nata come trattamento del disturbo posttraumatico da stress. Consiste in un protocollo di riprogrammazione cognitiva dei pensieri e delle percezioni e di desensibilizzazione emotiva dei ricordi traumatici.


In seguito a un trauma, nel sistema limbico, il sistema emozionale cerebrale, le informazioni molto intense non sempre riescono ad essere trasferite verso la corteccia, per essere elaborate. Nel paziente pertanto, non prende forma il ricordo doloroso. ll trauma permane nel sistema nervoso attraverso secrezioni di cortisolo, adrenalina, endorfina, con uno squilibrio determinato attraverso l'attivazione di questa struttura sottocorticale. Il trasferimento dei dati a livello della corteccia può avvenire soltanto riducendo l'attività del sistema limbico. Ciò potrebbe essere favorito da movimenti oculari o dalle stimolazioni bilaterali degli occhi, fatto che promuoverebbe la focalizzazione dell'attenzione del soggetto, favorendo la metabolizzazione, da parte del sistema nervoso, dell'evento traumatico. Durante il trattamento si evince un'attivazione della corteccia cingolata anteriore (implicata nella percezione e controllo del dolore). In seguito una rilateralizzazione del trattamento dell'informazione traumatica e una riduzione dell'attività del sistema limbico, in particolare dell'insula. L'evento, in questo caso, viene messo in prospettiva e verbalizzato, perdendo il suo carattere di trauma.

In psicoanalisi: portare l'inconscio alla coscienza e verbalizzare il trauma. Potremmo interpretarlo come il meccanismo neurofisiologico sottostante all'assunto clinico psicoanalitico? La clinica anticipa, le neuroscienze descrivono?

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